sabato, 23 Luglio 2011 / Pubblicato il Press, Stampa

COMUNICATO STAMPA del 22 luglio 2011

OLTRE I CONFINI DELLO SPORT

IL GIRO ENTRA NEI GRANDI EVENTI DELLA REGIONE SICILIA

(Castelbuono) – Si è svolta questa mattina a Palermo presso la sede della Regione Sicilia – Assessorato allo Sport, Turismo e Spettacolo la conferenza stampa di presentazione dell’86° Giro Podistico Internazionale di Castelbuono, la corsa più antica d’Europa che si correrà come tradizione durante i festeggiamenti di Sant’Anna, martedì 26 Luglio alle ore 19.

Il Comitato Organizzatore ha presentato ai media le principali novità di questa competizione che sempre di più coniuga sport d’altissimo livello con il turismo e la valorizzazione del territorio castelbuonese e siciliano. Sono intervenuti pertanto oltre al Sindaco di Castelbuono Mario Cicero anche Marco Salerno (Direttore Generale Dip. Turismo Regione Sicilia), Letizia Diliberti (Direttore Generale dipartimento Agenzia Regionale per l’impiego), Bruno De Vita (Capo Gabinetto Vicario Ass. Turismo) e l’architetto Mariella Antinoro (Dir. Servizio presso Ass. Turismo)

La vera novità infatti è l’inserimento del ‘Giro podistico’ nei grandi eventi della Regione Sicilia, come ha voluto confermare anche il Sindaco di Castelbuono Mario Cicero, il primo a prendere la parola: “Il Giro è il più grande ambasciatore del nostro Comune, unirà sempre di più sport e cultura. Mi auguro che la Regione Sicilia, come sta già facendo, inserisca sempre più il nostro evento sportivo nei suoi eventi per promuovere il territorio per richiamare il turismo internazionale. Inoltre sto cercando di coinvolgere sempre più le istituzioni affinché per il futuro sia abbinata una lotteria al Giro”.

Da parte delle istituzioni presenti parole di elogio per il passato glorioso e speranze per il futuro, Marco Salerno: “L’Unione Europea ci chiede gioielli con forte capacità culturale, economica, sociale e sportiva da inserire nei grandi eventi della Sicilia. Il Giro di Castelbuono li raggruppa tutti, impossibile non includerlo”, mentre per Letizia Diliberti: “Sono castelbuonese e ho sempre vissuto il giro, finalmente quest’anno riusciamo a darne visibilità, a farla conoscere anche fuori dai nostri confini”.

Mario Fesi, a capo della macchina organizzativa dal 1994: “Siamo grati alla Regione Sicilia per quanto ha fatto e per quanto farà, anche perché l’anno prossimo ci aspetta il centenario dalla nascita. Sarà un evento unico e sempre più grande. Per martedì avremo gli atleti più forti del mondo, i vincitori delle maratone di New York, Londra e Boston e con il nuovo percorso di 10km esatti siamo candidati ad entrare nel Gold Label Events della federazione mondiale per le corse da 10km su strada. Solo quattro gare al mondo hanno questo riconoscimento. Presto diventeremo la quinta”.

In Italia solo la Maratona di Roma rientra nel Gold Label, settore maratona, Castelbuono si conferma sempre più internazionale, capace di avere in questo momento titoli ed articoli sui siti internet nel mondo.

TESTIMONIAL – Quest’anno sarà presente Barbara Facchetti, figlia di Giacinto indimenticabile giocatore e poi Presidente dell’Inter scomparso nel settembre 2006. Barbara Facchetti, classe ’68, dal 2007 lavora a Zurigo nell’organizzazione dei grandi eventi della Fifa, la federazione mondiale calcio. E’ annunciata inoltre la presenza di Totò Schillaci.

DIRETTA RAI – E’ confermata la diretta televisiva della gara martedì sera su Raisport 1 dalle ore 18.55 alle 19.55 ed in replica nell’ora successiva (19.55 – 20.55) su Raisport 2. Prevista anche un inserimento su Rai 3 Regionale. Sarà inoltre visibile in diretta streaming sul sito www.raisport.rai.it

giovedì, 21 Luglio 2011 / Pubblicato il Giro
giovedì, 21 Luglio 2011 / Pubblicato il Premio Giornalistico, Press

COMUNICATO STAMPA del 16 luglio 2011
PREMIO GIORNALISTICO ‘YPSIGRO’: I nomi dei premiati


(Castelbuono) – E’ quanto meno riduttivo affermare che il Giro Podistico Internazionale di Castelbuono è semplicemente la corsa più antica d’Europa. Il ‘Giro, organizzato dal 1994 da Mario Fesi, è un affermato evento che esce dai confini prettamente sportivi. Tra le varie iniziative importante ricordare per il 25 luglio, giorno della vigilia di gara, anche la 6a edizione del premio giornalistico ‘Ypsigro’, che prende il nome dall’antica denominazione dell’antica città di Castelbuono.
La commissione presieduta dalla giornalista di Rai Radio Uno, Doriana Laraia, ha assegnato per questo 2011 i seguenti premi:
– Sezione Regionale Carta Stampata: Antonio Fiasconaro (La Sicilia)
– Sezione Regionale Radiotelevisione a Roberto Gueli di Rai Regione
giornalisti entrambi che da tantissimi anni seguono il Giro con passione ed entusiasmo .
– Sezione Nazionale Radio Televisione: Gianni De Cleva (Rai); notissimo commentatore di atletica, sci e basket.
– Carta Stampata: Agenzia Italpress – Direttore Gaspare Borsellino, per i numerosi “lanci” di agenzia da sempre inoltrati per la Corsa di Sant’Anna.
Un premio speciale sarà inoltre assegnato al CONI Regionale nella persona del Presidente Massimo Costa. Il premio giornalistico sarà presentato dai giornalisti Roberto Gueli (RAI Regione) e Cristiana Matano (Telegiornale di Sicilia).

giovedì, 21 Luglio 2011 / Pubblicato il Giro

Uno striscione appeso ad un balcone al primo piano di uno dei mille vicoli di Castelbuono: “Il Giro ti prende e non ti lascia più, fino a quando hai un filo d’aria nei polmoni”, firmato Peppino Maimone ‘Veterano del giro’. Due righe per capire subito cos’è il Giro di Castelbuono, non una corsa su strada ma ‘la’ corsa su strada. Non è sufficiente dire così perché è iniziato tutto nel 1912 e dunque oggi è semplicemente la corsa su strada più antica d’Europa, 86 compleanni il 26 luglio ed un centenario dalla nascita che avverrà nel 2012. La data è sempre quella, 26 luglio, così come l’ora, le 19, al tramonto quando il sole è ancora forte ma non morde più. Anche il posto è sempre quello e per una buona mezz’ora è l’ombelico mondiale dell’atletica: Castelbuono, parco delle Madonie, 80km da Palermo, piazza Margherita.

Castelbuono è l’essenza di una gara di corsa, niente tatticismi, qui servono semplicemente cuore, polmoni, gambe. Niente più, perché a darti le emozioni, a spingerti, a dirti di non mollare ci stanno 25mila persone di tutte le età lungo un percorso di soli 1130 metri da ripetere 10 volte. Coppole e scialli, vecchi e bambini, donne dagli occhi profondi che ti guardano e ti riguardano per dieci volte, che ti aiutano, che ti dicono di non mollare perché anche se anche hai vinto le Olimpiadi e ti chiami Baldini o Bordin tu qui stai correndo la ‘Cursa i Sant’Anna’. La “maratonina dei dieci giri”, così chiamata in origine, nasce per volontà dell’Associazione Sport Club Nebrodese, con a capo Vincenzo Cicero, Totò Guzzio e Giovanni Lupo, che nel 1912 volle arricchire con una gara podistica la festa di Sant’Anna del 27 luglio. La gara fu finanziata per molti anni dallo stesso comitato e poi ‘sponsorizzata’ dal giornale “Il Bancarello” diretto dallo stesso Giovanni Lupo. In anni di crisi economica, dal 1922 al 1926, fu organizzata dal comitato del SS. Crocifisso, i quali esigerono che si spostasse la data al 14 settembre e la partenza da P.zza Francesco Minà Palumbo .

A PIEDI

Eroici i partecipanti negli anni ’20 che sembravano non sentire la fatica. Castelbuono si trova a 423 metri di altitudine sul livello del mare, 15 chilometri di impervia salita dalla linea litoranea Palermo – Messina. Per diversi anni non esistette un collegamento al paese e gli atleti provenienti da tutta la Sicilia erano costretti a raggiungere a piedi il centro di Castelbuono dalla stazione dei treni. Stesso discorso alla fine della gara sulla via del ritorno.

IL MEGAFONO DI TOTO’ SPALLINO

Era l’anno 1937, le foto erano ancora in bianco e nero, a Roma  si inaugurava Cinecittà, il pane costava 1,60 lire al Kg, e ci volevano 5 lire per il vincitore, mentre il Giro podistico passava in mano ad un “ragazzo speciale”, con la passione per lo sport: Totò Spallino. Fin da ragazzo fece crescere il Giro e lo tenne a battesimo per oltre quarant’anni, organizzandolo sempre con lo stesso entusiasmo, coadiuvato da un rudimentale megafono di latta, e una bandiera “dipinta a mano”. Con lui anche due amici: Silvestro Zito e il  Guido Mitra. Il primo  misurava il passaggio degli atleti ed i tempi d’arrivo con il suo Omega, mentre il secondo, farmacista di professione, sovvenzionava  l’amico in tutto e per tutto. Il  giovane Totò continuò a ingaggiare, fino al 1969, tutto il mezzofondo siciliano. Atleti come Merlino (1937), Ruggeri (1938-1939), Fontana (1942) e poi ancora Cultrone (1947-1949-1950-1955), Longo (1960), Scotto (1962), Mastrojenni (1965-1967), fino ad Amante (1968-1971-1972) e Riolo (1969). Dalla metà dei sessanta si iniziò ad ingaggiare atleti di rilevanza nazionale, perché nel frattempo Totò aveva ricevuto un’offerta di lavoro dalle ferrovie dello stato che gli permetteva di viaggiare in lungo e in largo per tutta la penisola e di contattare gli atleti di persona. “Ero un ragazzo nel ’72 – ’73 e facevo atletica, Totò mi prese in simpatia ed io lo seguivo in tutto e per tutto, diventai un figlio per lui. Andavamo il pomeriggio allo stadio delle Palme di Palermo e ricordo che con il suo megafono si metteva in cima alle tribune ed annunciava il Giro, incitava e chiamava atleti come Arena, Zarcone e Gargano mentre si allenavano – ricorda Mario Fesi, l’organizzatore del Giro dal 1994 dopo Totò Mazzola -. Gli invitava al giro mentre correvano. Col suo megafono si presentava anche all’Olimpico di Roma e in tutta Italia grazie al suo lavoro di ferroviere. Amava dire: ‘Venite al Giro, la corsa più antica d’Europa e…forse del mondo’, da tanto amava questa gara”. Un altro mondo, all’epoca non esistevano manager e contratti, bastava il carisma di un grande uomo come Totò.

IL 1977

E’ un anno cruciale per la corsa di Sant’Anna. Con oltre mezzo secolo di vita alle spalle per la prima volta si guadagna i gradi di corsa ‘internazionale’. Nel 1976 è Jean Pierre Moser il primo straniero a gareggiare che arriva terzo al traguardo, mentre nel ’77 Totò Spallino riuscì nella grande impresa di portare Franco Fava al Giro. “Totò aveva un’energia eccezionale, mi convinse a Roma la sera stessa che corsi i Campionati Italiani dei 10mila. Presi una bella batosta da Zarcone – ricorda Franco Fava, oggi giornalista sportivo – e non volevo andare. Alla fine accettai e mi ricordo che alle Fiamme Gialle s’incazzarono parecchio perché me ne andai dai Campionati Italiani Assoluti che all’epoca erano una delle manifestazioni più importanti. Vinsi la gara, ma al di là dell’aspetto agonistico fu per me un’esperienza nuova. Mai avevo visto tanto entusiasmo, tanta gente, tanto calore ed anche competenza da parte del pubblico. Un’atmosfera credo unica al mondo. Dopo la gara andai a letto alle 4 del mattino, non si smette mai di fare festa a Castelbuono. Ricordo e riguardo con piacere una foto fatta con Marcello Fiasconaro e Gelindo Bordin tra le vie del Paese”.

Ma il 1977 è anche l’anno della scomparsa di Totò Spallino, un uomo che ha segnato la storia del Giro con il suo grande cuore di Castelbuonese per oltre quarant’anni di follia, passione ed amore. Il testimone dell’organizzazione passò al giovane Antonio Mazzola, amante del paese e conservatore delle tradizioni.

GOLDEN LABEL IAAF – IL PERCORSO

Da sempre dieci giri da 1,130 metri circa, ossia 11,3 chilometri anche se: “Totò Spallino amava dire che erano 10,5 km – dice Mario Fesi – Ma poi una notte siamo andati a misurarlo”. Partenza ed arrivo in Piazza Margherita, centro assoluto di Castelbuono con la sua fontana. Non servono transenne, la gente e la folla lungo il percorso lo disegna da sempre alla perfezione, lasciando giusto lo spazio agli atleti per correre. Nella seconda metà di ogni giro c’è l’estenuante salita di via Mario Levante, famosa salita mozza gambe. 170 metri di ascesa sui sampietrini ancora roventi dal gran caldo di luglio. Da quest’anno si cambia, Castelbuono vuole entrare nel Golden Label delle gare su strada Iaaf e per farlo necessita di un percorso che sia esattamente 10km, per questo diventeranno 9 i giri: 4 da 1,1 km ed altri 5 giri leggermente più lunghi che gireranno dietro alla fontana di Piazza Margherita.

TRE TESTIOMONIANZE PER TRE CAPITOLI DI SPALLA

ORLANDO PIZZOLATO: “La mia prima trasferta vera”

“Ho vinto tre edizioni, partecipato per 10 volte. Nel ’78, anno anche del mio primo successo, ero molto giovane e lo considerai un punto di arrivo. La mia prima vera trasferta seria, con il viaggio aereo, per di più ‘rimborsato’. Arrivai a Castelbuono quasi timoroso, con un ambiente da scoprire per me alla prima volta in Sicilia. Niente camera d’albergo, quella era riservata ai top atleti come Magnani o Fava, ma una camerata con altri ragazzi. E’ unica Castelbuono e sono rimasto affascinato dal contesto, da questa gara d’altri tempi perché posso testimoniare che almeno dal ’78 non è mai cambiata con il suo calore quasi eccessivo del pubblico che ti sta addosso, che ti vuole toccare ed abbracciare dopo l’arrivo, che ti da tutta l’accoglienza che può, che ti fa andare a letto all’alba dopo averti festeggiato per ore ed ore. Al nord è tutto più freddo, lì sei in un vortice e non puoi che correre forte. Alla prima edizione mi stupii che tutti mentre correvo mi incitavano chiamandomi per nome, scoprii che avevano tutti un foglio con l’elenco dei partenti, sintomo di un pubblico che si interessa ed ama la gara del paese. Sono tornato per dieci volte, una tappa fissa, con la sua salita spezza gambe dove è difficile saper dosare bene lo sforzo. Per questo mii allenavo apposta nelle mie colline del vicentino per prepararmi meglio. Mi ricordo che nell’80 c’era una finale olimpica di Mosca proprio alle 19, noi atleti abbiamo più volte chiesto di rimandare di un’ora l’orario della gara per vederla in tv. Niente, la gara era la cosa più importante e poi dopo era prevista come da secoli la processione per Sant’Anna”.

FRANCESCO PANETTA: “E’ come il Palio di Siena”

“Ho il rammarico di essere andato a Castelbuono solo a fine carriera, quando ormai non ero più al massimo. Prima ero sempre stato blindato per via dei grandi appuntamenti come mondiali od europei. Nel ’96 arrivai 2° di poco e credo che fu la gara su strada tra le più emozionanti della mia carriera. Un calore immenso del pubblico che ti avvolge già parecchie ore prima del via. Alla fine mi presero e mi portarono in trionfo, chissà se avessi vinto cosa mi sarebbe accaduto. Castelbuono è una corrida, come la corsa dei tori a San Firmino sulle stradine di Pamplona. E’come il Palio di Siena, è come una tappa di montagna al Giro d’Italia con il pubblico che ti sta addosso ma ti rispetta e ti lascia correre. Per i corridori italiani hanno un affetto smisurato, chiedete a Bordin, Bettiol, Fava, Pizzolato, Fiasconaro…”

PAOLO MUTTON – Speaker ufficiale dal 1995

E’ la voce del giro, colui che racconta la gara ai castelbuonesi e che impara ancora oggi dopo quindici anni cos’è il giro proprio dagli stessi abitanti. “E’ come il Festival di Sanremo, un punto di arrivo. Vedi le facce attente ed interessate di chi ti ascolta, mentre racconti la storia del Giro, mentre parli di Totò Spallino. Ti stimano, ti considerano, sono preparati. Per questo a Castelbuono anche lo speaker deve dare il massimo ed essere preparato. Non puoi arrivare lì e parlare. Devi sapere che hai un pubblico competente e vero, che ama ciò che dici. Un pubblico che non si muove di lì finché non sono arrivati tutti, che non ha bisogno di transenne per farsi da parte. Basta chiedere spazio per gli atleti dieci minuti prima del via e nelle strade si crea lo spazio per i corridori. Ho visto Silva super amato perché forse il più umile, Massimo Vincenzo Modica super applaudito, Panetta portato in trionfo, Baldini stretto nella morsa di un abbraccio. Commentare a Castelbuono è commentare ‘LA’ gara. In questi 16 anni inoltre ho conosciuto Mario Fesi, l’attuale organizzatore, ed è nato uno splendido rapporto di amicizia personale che è la cosa a cui tengo di più”.

DAVID MONTI – Media manager NY MARATHON e amico del Giro

“The race in Castelbuono is magical.  It is such a beautiful place and the people are warm, but the course is very difficult.  To win the title there is a big accomplishment, like winning a major marathon.  I hope to come back and see the race again”

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