INTERVISTA A YURI FLORIANI – Trentino di origine si è trasferito in Sicilia. Inizialmente per ‘lavoro’ ossia per riuscire ad allenarsi con un clima migliore, poi c’è stata anche l’amore perché ha conosciuto Angela Riniscella, atleta militare di Altofonte che poi è diventata sua moglie. Vive ad Altofonte, provincia di Palermo e paese del campione Salvatore Antibo. Ha vinto il Vivicittà di Palermo nel 2009 e nel 2010. Ha una figlia nata alla fine del 2009 di nome Noemi. Per Lui nel 2012 una grande semifinale olimpica e relativa finale nei 3000 siepi dove è giunto 13°.
Yuri da quanto e perché vivi in Sicilia?
“Sono ormai Dieci anni che vivo a Palermo e da quando sono sceso per i primi raduni con la Nazionale sono cambiate tantissime cose! Ho costruito una famiglia stupenda in una terra che per me è diventata speciale. La Sicilia per me rappresenta un’isola straordinaria con molte problematiche ma con tante tante ricchezze! Dalla gente accogliente e solare al mare le città i paesini sperduti ma unici e caratteristici che ti fanno dimenticare la noiosa vita di città. Ora vivo ad Altofonte con mia moglie Angela e la mia piccola Noemi. Da quando ci siamo sposati ed è nata la nostra vita non e’ cambiata molto, Siamo sempre degli “zingari” con le valige in mano e viaggiamo in tutta Italia per gare e raduni. Passiamo molti periodi a Trento nella mia di terra perché da due anni sono tornato alla guida del mio primo allenatore Gianni Benedetti.
Quante volte hai gareggiato a Castelbuono?
“Castelbuono ospita una delle gare più importanti al mondo ed io ho avuto la fortuna e l’onore di correrci per la prima volta l’anno scorso. Ho trovato delle persone grandiose che fanno salti mortali per riuscire a garantire un cast mondiale. Il paese come ho potuto notare risponde con grande affetto alla gara riempiendo il percorso di un fantastico pubblico! Al di là della mia posizione d’arrivo ricordo molto bene il mio azzardo iniziale e la fatica degli ultimi giri…non sono uno specialista di queste gare e con questi grandi atleti medagliati olimpici o mondiali non si può azzardare nulla!”
Un mese fa protagonista a Londra con la maglia azzurra, quale il ricordo più forte?
“Sembra incredibile ma il mio più bel ricordo delle Olimpiadi sono state tutte le fasi del riscaldamento. Passare tutto quel tempo con gli avversari, fare un lunghissimo tunnel con loro in silenzio prima di entrare allo stadio e guardarsi in faccia tra sorrisi nervosi e pensieri di ogni genere. Sensazioni indimenticabili”.
Come giudichi il tuo 2012?
“Questa della mia cariera posso considerarla la stagione più lunga e faticosa che abbia mai fatto…è da aprile con il primo raduno in montagna che spingo con gli allenamenti e tra il Golden Gala, gli europei e le olimpiadi sono stati tre mesi veramente duri. La mia forma ovviamente non è delle migliori anche perché altrimenti non sarei umano! So che sarà molto difficile ma cercherò di dare il meglio di me stesso e portare a casa il miglio risultato che il mio fisico mi permetterà. Per fortuna la testa ha sempre voglia di correre forte”.
Troverai in gara Ezekiel Kemboi che ha vinto l’oro olimpico nei 3000 siepi, in quella finale c’eri anche tu. Se potessi cosa gli ruberesti: gambe, polmoni, tecnica di corsa, talento?
“Kemboi è un ragazzo troppo simpatico e soprattutto lo ritengo molto intelligente. Anche lui non è più giovane ma negli ultimi due anni ha usato astuzia e talento per vincere le due medaglie più importanti della sua carriera. Sinceramente però’ senza spavalderia non gli ruberei nulla perché sono contento e fiero di ciò che mi ha donato la natura e sono convinto che se avessi gestito meglio la mia carriera atletica cambiando alcune decisioni fondamentali avrei potuto raggiungere risultati migliori. Il talento credo di averlo sempre avuto, i polmoni non mi mancano, le gambe sono più belle delle sue e per la tecnica…quando vuole gli insegno un po’ di passaggi…anzi meglio di no altrimenti mi doppia”.