Sono passati 103 anni da quella prima volta che Blanchet tagliò il traguardo. Era il 1912 ed oggi siamo alla novantesima volta che a Castelbuono si udiranno il colpo di pistola e le urla d’incitamento dei castelbuonesi, ma è meglio chiarirlo ancora una volta: il Giro Podistico Internazionale di Castelbuono non è solo una gara di corsa. E’ tanto, tanto di più. E’ la tradizionale ed inossidabile appendice alla processione di Sant’Anna, santa Patrona che la città celebra solennemente il 25, 26 e 27 luglio di ogni anno. Il “Giro” prima di tutto è di Castelbuono e dei castelbuonesi che con la loro energia e calore rendono unico questo evento che da semplice gara diventa festa popolare che ti entra nello stomaco e nel cuore, che diventa vita e un brivido e una scossa capace di essere conosciuto in tutto il mondo. “A cursa i Sant’Anna” si farà anche quest’anno, grazie ai castelbuonesi, grazie all’Amministrazione Comunale e grazie al Gruppo Atletico Podistico Castelbuonese, che da sempre crede e vuole che la tradizione continui e così la magia è accaduta anche quest’anno. Nonostante qualche difficoltà si va avanti, perchè 20 mila persone animeranno queste nostre vie come fosse una finale olimpica: ci saranno gli stiscioni sui balconi, ci sarà la magia di quei 9 giri attorno alla fontana di Piazza Margherita, ci sarà da divertirsi e gioire nel vedere l’ennesimo campione che dalla terra d’Africa è voluto venire quì a correre perchè aveva sentito parlare di questa gara fin lassù negli altipiani del Kenia o nelle strade impolverate d’Etiopia. C’è un Albo d’Oro che fa spavento, pregno di campioni olimpici o mondiali, decine di grandi atleti che sono arrivati qui e hanno trovato una gara non facile da vincere, impegnativa fisicamente, ma che gli è entrata nel cuore per sempre perchè l’atmosfera è davvero unica. Qui hanno vinto keniani, etiopi, sudafricani, marocchini, messicani spagnoli, tanzaniani e l’anno scorso per la prima volta anche un eritreo mentre
l’Italia sul primo gradino del podio non ci sale più dal 1989 quando a firmare il successo fu Salvatore Bettiol. Se questo sarà l’anno buono per i colori italiani lo scopriremo la sera del 26 luglio al termine dell’ultimo giro, ma intanto diversi giovani campioni medagliati azzurri quest’anno saranno al Giro, perchè questa è la corsa giusta per fare esperienza, è il trampolino di lancio di una carriera, ma anche un punto d’arrivo. Correre il Giro di Castelbuono non è per tutti. I giovani italiani qui a Castelbuono per una gara che ha oltre cent’anni, ma che si sente sempre giovane.
Cesare Monetti